Psicoterapia Individuale
La psicoterapia è una pratica terapeutica cui è preposto in modo esclusivo lo psicologo o il medico abilitati. Essa è finalizzata alla guarigione di malattie (Corte di Cassazione pen. Sez. VI, Sent. n.14408, 11.04.2011) afferenti alla categoria dei disturbi psicopatologici.
In virtù di ciò la spesa per la prestazione psicoterapeutica gode delle agevolazioni fiscali per le spese sanitarie ed è dunque detraibile per il 19%.
Nel tempo la psicologia ha codificato una serie di metodologie di intervento sul disagio psichico e differenti approcci al paziente, ciascuno con la sua storia e i suoi celebri fondatori. La mia formazione, ad esempio, è stata in psicoterapia ad orientamento analitico ed esistenziale.
In virtù di ciò la spesa per la prestazione psicoterapeutica gode delle agevolazioni fiscali per le spese sanitarie ed è dunque detraibile per il 19%.
Nel tempo la psicologia ha codificato una serie di metodologie di intervento sul disagio psichico e differenti approcci al paziente, ciascuno con la sua storia e i suoi celebri fondatori. La mia formazione, ad esempio, è stata in psicoterapia ad orientamento analitico ed esistenziale.
Le origini del modello analitico
L'approccio psicoanalitico nacque dagli sforzi del medico viennese Josef Breuer il quale, dedicandosi con passione alla cura di un caso di isteria, ricorse a una metodologia che oggi si definirebbe sperimentale, cioè l'ipnosi. Variando la routine del trattamento ipnotico e lasciando di tanto in tanto la paziente libera di esprimersi e raccontarsi, costui scoprì che tale dialogo aperto risultava estremamente incisivo, e il beneficio che ne scaturiva era duraturo. La cura della parola, come la definì la paziente stessa, permetteva ai pazienti di instaurare una relazione intensa e coinvolgente con il terapeuta, tale da permettere loro di confessare senza indugi anche le più scabrose fantasie. Fu merito di Freud, allievo e collaboratore di Breuer, comprendere la natura catartica di tale processo. Sospendendo la condizione letargica dell'ipnosi Freud potè verificare che durante il trattamento dei suoi pazienti si verifica sistematicamente un riproporsi di certe fantasie rimosse e delle pulsioni (transfert) che erano giudicate dagli stessi come estremamente scovenienti. Tale rifiuto era all'origine dell'attivazione dei meccanismi difensivi, e quindi della sintomatologia clinica. Solo tramite la ri-attualizzazione delle stesse in questo dialogato gioco dei ruoli si realizzava nel paziente, tramite l'opportuna restituzione da parte del medico, la presa di coscienza della dinamica inconscia. Ciò rendeva possibile tirar via la psiche dal solco del proprio circolo vizioso di sofferenza. Fu così che nel 1900, cioè con la pubblicazione de l'interpretazione dei sogni, nacque il metodo psicoanalitico.
Il perfezionamento del modello
Fu Carl Gustav Jung ad ampliare la portata del transfert tra paziente e analista ricollegandolo a una dimensione transpersonale e collettiva del disagio. L'uomo, alle prese con la realizzazione del proprio destino inconscio, si trovava a dover fare i conti con problematiche senza tempo cui non solo egli stesso, ma tutta la specie umana, è chiamata a trovare risoluzione. Ciò solleva l'analista dal ruolo striminzito di oggetto vacuo su cui proiettare i propri tormenti (motivo da cui origina il mito dell'astinenza dello psicoanalista) ma gli impone il ruolo di guida del processo di trasformazione e di solerte facilitatore dell'adesione del paziente al proprio progetto vitale. Come in una reazione chimica dall'esisto imprevedibile, le conoscenze pregresse dello psicoanalista, così come il proprio temperamento, o lo stato d'animo, venivano a costituirsi come reagenti che non potevano più essere trascurati e anzi assurgevano a fattori prognostici determinanti.
Oggi
In ogni variante del modello terapeutico psicoanalitico i fattori cruciali del processo di guarigione sono sempre: l'instaurarsi di un rapporto di fiducia con l'analista e l'accrescimento dei domini della coscienza.
Il fine è la libertà. Non c'è un infatti un esito ideale di un percorso terapeutico, ma vi è il raggiungimento di uno stato soggettivo di armonia finalmente privo di senso di colpa, paure, vendetta, o restrizioni. Il conflitto di cui un individuo è partecipe, il copione che crede di dover necessariamente impersonare, ovvero ciò che lo spinge a intraprendere il percorso di psicoterapia, diviene, al raggiungimento degli obiettivi, un vecchio balocco di cui non si avverte più alcuna necessità. I pensieri che hanno animato e tormentato un'intera fase della propria esistenza, valicati i confini del complesso in cui si è identificati, cessano infatti di avere presa sulla propria vita e si rivelano per ciò che sono: insignificanti e transitori vaniloqui.
Il fine è la libertà. Non c'è un infatti un esito ideale di un percorso terapeutico, ma vi è il raggiungimento di uno stato soggettivo di armonia finalmente privo di senso di colpa, paure, vendetta, o restrizioni. Il conflitto di cui un individuo è partecipe, il copione che crede di dover necessariamente impersonare, ovvero ciò che lo spinge a intraprendere il percorso di psicoterapia, diviene, al raggiungimento degli obiettivi, un vecchio balocco di cui non si avverte più alcuna necessità. I pensieri che hanno animato e tormentato un'intera fase della propria esistenza, valicati i confini del complesso in cui si è identificati, cessano infatti di avere presa sulla propria vita e si rivelano per ciò che sono: insignificanti e transitori vaniloqui.
Valutazione preliminare
L'inizio di un percorso terapeutico richiede un'attenta valutazione da parte del clinico, il quale è chiamato a stabilire l'esistenza di un disagio psicologico significativo e a individuare, qualora l'esito sia positivo, il migliore trattamento possibile.
Ne consegue che prima di cominciare una psicoterapia occorra un ciclo di consulenze psicologiche che stabiliscano la ragionevolezza e la necessità di ogni intervento proposto, dei suoi tempi e delle possibilità di riuscita, o che per contro possano già bastare a produrre un significativo miglioramento della propria condizione .
Tale ciclo di consulenze consiste di quattro incontri che vengono effettuati presso lo studio e che non costituiscono impegno alla prosecuzione.
Ne consegue che prima di cominciare una psicoterapia occorra un ciclo di consulenze psicologiche che stabiliscano la ragionevolezza e la necessità di ogni intervento proposto, dei suoi tempi e delle possibilità di riuscita, o che per contro possano già bastare a produrre un significativo miglioramento della propria condizione .
Tale ciclo di consulenze consiste di quattro incontri che vengono effettuati presso lo studio e che non costituiscono impegno alla prosecuzione.